Il crudele paradosso di chi vuole difendere il figlio

Crudele vademecum di situazioni frequenti se chiedi che venga protetto tuo figlio e il tuo essere madre, mentre o tu o tuo figlio o entrambi subite un abuso/violenza:

Se vieni accusata dal tuo compagno/ marito con quel termine assurdo da Medioevo “Sei pazza”, per cui meritevole di perdere tuo figlio due sono le cose: O piangi disperata e allora ti senti dire che sei depressa e che quindi tuo figlio non può rimanere con una depressa, oppure diventi dura e ti difendi parlando con forza e allora ti senti dire che sei fredda e che tuo figlio non può rimanere con una madre cosi anaffettiva.

Se chiedi aiuto raccontando la tua storia ti senti rispondere: “Ma questa è la sua versione e noi non la conosciamo, bisognerebbe sentire l’altra parte. Sicuramente ci direbbe esattamente il contrario. Come fa un figlio a vivere in una tale conflittualità? Andrebbe tolto ad entrambi, siete degli immaturi ed egoisti”

Se racconti episodi di violenza anche solo verbale dicendo che purtroppo c’era il figlio ad assistere ti viene detto che la Violenza assistita è più grave di quella diretta quindi sei colpevole di essere una cattiva madre perchè partecipe di un conflitto tra due coniugi / genitori. E se tu rispondi che non potevi prevedere la Violenza dell’altro ti senti dire che una brava madre avrebbe impedito che la discussione iniziasse quindi il figlio non può rimanere con una madre del genere che lascia il figlio in mezzo a conflitti anche se l’altro li ha innescati di sua iniziativa e volontariamente.

Se denunci ti chiedono perchè non hai denunciato prima, sei stata connivnete!

Se non denunci, perché non lo hai fatto prima, sei stata complice!

Se un figlio si coalizza con il genitore violento allora la madre/padre per gli altri è sicuramente colpevole! A nessuno viene in mente che esiste la possibilità che quel figlio sia stato manipolato o condizionato per ragioni da approfondire caso per caso.

Tutto questo ovviamente può accedere anche ai padri !!!!

Costa più fatica approfondire le varie situazioni e seguirle nel tempo. Tutto invece viene con grande leggerezza liquidato con il marchio “Conflittualità genitoriale” oppure “Pazzia” e il prezzo più alto lo pagano i figli innocenti.

Quando si vivono queste terribili situazioni di impotenza, non bisogna pensare di essere sole/i. Sono drammi di questa epoca nella quale la superficialità regna sovrana.Non bisogna smettere di lottare e cercare un aiuto concreto.

Dottssa Stefania Jade Trucchi

4 Comments

  1. Le situazioni tra le mura domestiche sono sicuramente le più difficili da affrontare ma negare che manchi la maturità è assolutamente il primo passo da evitare. Spesso, le donne e gli uomini coinvolti nelle situazioni di cui sopra hanno una scarsissima conoscenza di elementi di psicologia spicciola che ogni genitore dovrebbe avere nel proprio bagaglio culturale. Spesso realmente le persone mettono al mondo figli con la convinzione che “la vita si prenderà cura di loro” per poi lamentare che l’altro è diventato un “mostro” all’improvviso. Consiglio assolutamente a tutte di vedere i video sui rapporti di coppia di Sage e Tony Robbins anche quando la coppia è scoppiata. Imparare ad essere genitori non è un elemento rimandabile all’infinito. Anche quando il figlio ci viene sottratto con la forza perchè il partner lo porta in un altro Paese, ad esempio, avere la forza di crescere prima di tutto come persone mature restituirà al figlio conteso quella serenità che è l’unica cosa che conta, nonostante tutto.
    Grazie per la conidivisione.
    Marco Costanzo
    http://sensodellavita.com/2014/03/28/dopo-un-po-impari-veronica-a-shoffstall/

    • Per un genitore, al quale viene sottratto un figlio con la forza, e’ molto difficile mantenere un livello di equilibrio emotivo, il dolore quasi sempre e’ insopportabile. Se poi quel figlio e’ portato lontano potra’ molto difficilmente misurare la maturita’ del genitore che non vede. Si dovrebbe non staccare con forza un figlio a nessuno dei due

  2. Paola

    Buongiorno, vivo questa situazione in questo momento. Il giudice ha stabilito giorni ed orari che il mio ex marito non rispetta con la scusa che, manipolando la bambina, lei preferisce stare con il papà. Non la vedo per giorni interi ( anche 7). L’alternativa sarebbe chiamare le forze dell’ordine ma vorrei evitare il trauma a mia figlia. A volte vorrei solo morire. Qualcuno può aiutarmi raccontandoci la propria storia?

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