DALLA PARTE DEI BAMBINI: quando la Tutela diventa Violenza verso l’Infanzia

Mentre molti legami familiari si sciolgono, le separazioni si susseguono, gli avvocati intervengono e le conflittualità si moltiplicano e la vita quotidiana diventa in molti casi un accavallamento di incontri, discussioni, decisioni, udienze, fascicoli, litigi, fax e email tra legali, ex coniugi, Ctu, Ctp, psicologi, pec con il Tribunale, ricorsi e tanto tanto altro ancora quasi nessuno si accorge che a latere di tanta confusione ed affanno ci sono i propri figli, in alcuni casi piccoli in altri già adolescenti alle prese con i loro problemi e le loro insicurezze.Molti mi risponderebbero che tanto polverone lo si alza proprio per proteggere i figli, per tutelarli per essere più precisi.

Spesso però accade, tranne in casi di vera Violenza psicologica e fisica,che quella che voleva essere una tutela si trasformi a volte in un vero e proprio incubo per tutti quei bambini che invece di vivere la loro infanzia si ritrovano in modo inaspettato catapultati in uno spazio simile all’inquisizione, dove tutto quello che dicono potrebbe essere strumentalizzato da chi volesse esercitare il potere più forte e cosi potrebbero ritrovarsi tirati da tutte le parti, non solo dai due ex coniugi che hanno dimenticato che non si stanno separando come genitori ma come coppia, ma anche da parte di chi è sopraggiunto per portare a termine separazione o divorzio.

L’incubo potrebbe partire da un genitore che ha deciso di tenere lontano un figlio dalle carenze dell’altro o per usarlo come strumento di vendetta nei confronti dell’ex coniuge oppure da tutta quella miriade di professionisti che una volta iniziati separazione e/ odivorzio comincia a spuntare da tutte le parti, ognuno premettendo che tutto quello che farà conterrà in sé il valore supremo del benessere dei minori.

Cosi quei bambini che poco tempo prima pensavano solo al mondo magico che fa di solito da sfondo all’infanzia, che si affidavano all’amore incondizionato di mamma e papà, ai giochi e ai sogni potranno essere trascinati in modo coercitivo di fronte ad una realtà dove nulla è più sicuro, dove i pianti o le urla di mamma e di papà alternati all’assenza di tutti e due presi dalla loro battaglia personale e legale e da tutti gli impegni legati al Tribunale potrebbero prendere il posto della spensieratezza e dei baci rassicuranti dei loro genitori.

Alcuni bambini si rifugiano ancora di più nel loro prezioso mondo fantastico, altri nei libri e nella scuola, altri ancora forse i più numerosi iniziano ad avere paura, una paura diversa però da quella dei mostri o del buio come era prima. Questa paura li segue ovunque, non li lascia mai, li fa sentire in pericolo, li perseguita. E man mano che la situazione tra i genitori continua nel tempo la paura diventa angoscia e nulla sembrerebbe farla diminuire.

La vista dei visi duri di mamma e papà, gli incontri con assistenti sociali, psicologi, a volte perfino con i giudici diventano momenti dove la confusione e l’angoscia crescono a livello esponenziale.

Loro guardano con i loro occhi che vedono e desiderano cose diverse da noi, dovrebbero saperlo i professionisti che li incontrano e prendono decisioni in nome del loro bene.

A loro interessa unicamente avere la loro mamma ed il loro papà con i loro pregi ed i loro difetti e riavere il loro mondo fantastico e rassicurante di prima. Tutti quei bambini che hanno subito una violenza da parte di uno dei genitori sanno riconoscere molto bene in loro stessi la paura di subire ancora certi abusi e l’angoscia che ne può derivare.

Invece tutti gli altri, quelli che sono stati inglobati in una conflittualità che riguarda gli adulti e non i bambini, si ritrovano a dover fare loro per primi i conti con una realtà molto cruda sconosciuta ricevendo il peso maggiore dovendo sopportare le minacce di chi, in nome del loro bene, li vuole portare via, dove poi, non è dato saperlo.

Da parte delle Istituzioni si proclama: ”Diamo voce ai minori!!!” e a questo punto i bambini sentono acquietare la loro angoscia, riprendono fiducia, sognano che tutto quell’incubo abbia presto fine. Grazie al fatto di essere ascoltati riprendono a credere agli adulti, alle persone che fino a quel momento li avevano delusi. I bambini una volta poi di fronte al Giudice parlano, si sfogano, fanno domande, chiedono di essere creduti. Se la loro voce riuscisse a sortire l’effetto tanto desiderato, la magia scioglierebbe il brutto incantesimo che fino a quel momento ha tinto tutto di nero. Ma se ciò non accadesse ….se succedesse invece che le loro parole diventassero aria, fumo come se la magia fosse servita a farli diventare invisibili allora quei piccoli innocenti ripiomberebbero nello sconforto. E il peggio potrebbe ancora essere in agguato nei casi in cui quei bambini che hanno avuto tanto coraggio nel parlare in modo forse più adulto degli adulti venissero severamente puniti vedendosi portare via, lontano dalla loro casa, dalla loro cameretta, dai genitori, dalle abitudini, da scuola, dagli amichetti, dai ricordi. Tutto potrebbe scomparire e rimaterializzarsi in un luogo sconosciuto dove verrebbero portati, una specie di prigione mascherata da rifugio dove l’unica domanda che farebbero in modo ripetitivo sarebbe: “Quando torno a casa?” Mentre dentro di loro si domanderebbero: “Perché? Cosa abbiamo fatto di male? Siamo colpevoli di aver detto qualcosa di sbagliato? E mamma, papà quando li rivedremo?”

Il tempo spesso passa e i bambini rimangono chiusi nella situazione che li avrebbe dovuti salvare e che invece si è rivelata una vera e propria reclusione. L’angoscia diventa rabbia e l’impotenza diventa frustrazione. Quei bambini iniziano a sentirsi come se avessero vissuto un lutto, più grave di una morte normale….hanno perso tutto, mamma, papà, casa, nonni, amici. Devono ricostruire loro stessi ma ora non più sereni e immersi nella magia dell’Infanzia ma partendo da un mondo adulto ingiusto e crudele verso il quale provare solo tanta tanta rabbia.

E’ cosi che la tanto decantata Tutela si è trasformata in Violenza verso l’Infanzia.

Dottssa Stefania Iade trucchi